Quando stiamo nella Relazione ci presentiamo sempre in compagnia dei nostri schemi di significato e delle nostre abitudini, meglio collaborare attivamente e continuamente con la nostra mente per evitare automatismi poco efficaci. Come facciamo a osservare comprendere scegliere ?
Già, quando comunichiamo/agiamo/pensiamo, lo facciamo sempre mischiando gli “input” che ci arrivano dalla situazione presente, con molti altri elementi che appartengono alla nostra soggettività:
🔸Meccanismi attacco, fuga, congelamento…
🔸Filtri (convinzioni, attaccamento alle nostre idee, aspettative, proiezioni, timori …)
🔸Elaborazioni (interpretazioni, pregiudizi, comparazioni con esperienze passate…)
🔸Abitudini
🔸Condizionamenti (contesto, gruppi di appartenenza, cultura, credenze, percezione di giusto/sbagliato…)
🔸Manifestazioni emotive
🔸Emersione di bisogni
etc. etc.
Sulla base di questi intrecci, la nostra mente elabora e restituisce risposte automatiche. Reazioni immediate. Niente di straordinario o “sbagliato” è semplicemente come funzioniamo.
Detto ciò… questo non significa che non possiamo fare qualcosa per rendere questi processi virtuosi, invece che dannosi, per la relazione (con noi stessi e con gli altri).
Come?
Attraverso il continuo e graduale allenamento della consapevolezza (cos’è mindfulness), recuperando l’abilità di :
🔸Osservare
🔸Comprendere
🔸Scegliere
Il Primo passo di responsabilità, per stare nella relazione autentica, è quello di prendere coscienza dei nostri meccanismi automatici e “creare una pausa fra stimolo e reazione” all’interno della quale tornare a scegliere le azioni più opportune in base a una lucida comprensione.
Se non collaboriamo attivamente mantenendo “flessibile ed aggiornato” il nostro “sistema di controllo” finiamo per subire gli effetti delle nostre risposte automatiche che non sono tarate sul momento presente e sono ben lontane dal contatto necessario per comprendere realmente noi stessi e le persone che abbiamo di fronte ora(considerando che le cose cambiano continuamente.)
Qualche nota sulla pratica attiva della consapevolezza (il nostro percorso di consapevolezza):
🔸Non è una “cura stagionale” con “richiamino periodico”: richiede continuità e gradualità.
🔸Consapevolezza non è “capire qualcosa “una tantum”, significa essere in grado in modo intenzionale di portare e mantenere la nostra attenzione al presente e al processo dell’esperienza psico-corporea.
🔸Richiede metodo e possibilità continua di condivisione.
🔸Ci porta a poter estendere l’attenzione al processo, oltre che al contenuto, della relazione.
C’è un “fare” molto concreto nello sviluppare la Consapevolezza.
Tu come come “aggiorni” il tuo pilota automatico ?
Osservare comprendere scegliere : un approfondimento
Pensando al significato concreto di consapevolezza e Responsabilità torno spesso a questi tre semplici passi: Osservare, Comprendere, Scegliere
🔸Osservare
Significa allenarsi a diventare sempre più sensibili ai contatti, agli stimoli e ad ogni tipo di manifestazione che proviene da noi, dagli altri e dal contesto.
Allenarsi ad essere attenti, non distratti dalla (nostra) confusione che, come nebbia fitta, copre il paesaggio.
Osservare è anche ascoltare e sentire, senza aggiungere altro di nostro (anche se la tentazione è sempre forte).
Osservare significa sapere individuare da dove arrivano gli stimoli (esempio: sono io il responsabile delle mie emozioni) e seguirne il cambiamento.
🔸Comprendere
Significa allenarsi a fare spazio.
Lasciare che tutto ciò che osserviamo prenda posto, così come è, nella nostra coscienza.
Imparare a riconoscere e a sospendere le proprie abitudini di ascolto “contaminanti” (influenzate da pregiudizi, proiezioni, stratificazioni culturali, convenzioni, attaccamento alle nostre idee, aspettative, vecchie abitudini …).
Significa spostare l’attenzione dal proprio ego e dare pari dignità ai reciproci bisogni.
Significa includere. Continuare ad espandere nel Dialogo e nellaRelazione (con sè e con l’altro) i nostri confini di significato.
🔸Scegliere
Scegliere significa riuscire a mettere una pausa fra lo stimolo che riceviamo e la azioni (passando per la comprensione) senza attivare le reazioni automatiche.
Essere in contatto con il proprio scopo e avere chiaro l’impatto che desideriamo generare.
Significa comprendere l’interdipendenza (cos’è interdipendenza)e includere nella nostra misura dell’efficacia il beneficio comune.
Rinunciare alla violenza.
Scegliere significa riconoscere ciò che va coltivato o supportato e ciò che va abbandonato.
Significa allineare pensieri, parole e azioni con congruenza.
Ecco: Osservare Comprendere Scegliere. Costantemente. Momento per momento.
E’ Facile? No, per niente.
E il mio nemico principale è il mio ego che, nonostante le migliori intenzioni, continua a camuffarsi e saltare fuori dal cilindro nei peggiori modi possibili.
Ma è un sentiero graduale e la difficoltà #possiamoanchedircelo, è parte del cammino. Mi concentro sulla direzione.
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