Parlando di Leadership, vediamo oggi alcune qualità e pratiche utili per facilitare lo sviluppo personale: le sei Perfezioni.
Lo facciamo come sempre incontrando parole, significati e spunti per l’esperienza diretta.
Ispirati dalla tradizione e filosofia tibetana (leggi cos’è la deep mindfulness e perchè facciamo riferimento alla filosofia buddista).
Tornando a condividere i risultati delle mie incursioni esplorative nelle parole della lingua tibetana (leggi il mio articolo: le parole sono importanti), ci sono 6 qualità che mi stanno particolarmente a cuore:
🔸Generosità
🔸Etica
🔸Perseveranza (entusiastica)
🔸Pazienza
🔸Concentrazione
🔸Saggezza
Nella tradizione tibetana, vengono chiamate le sei Perfezioni.
Sono qualità, la cui pratica, genera le condizioni necessarie per uno sviluppo interiore rivolto al proprio beneficio e a quello degli altri.
Nei percorsi di Facilitazione e di Counseling (per gruppi e individui) che proponiamo con MindfulNetLife e che sono orientati alla leadership e alla relazione consapevole usiamo anche l’esplorazione di queste pratiche di deepmindfulness. (scopri cos’è il mindfulness Counseling)
Lo facciamo per familiarizzare con attitudini che riteniamo generative nei contesti organizzati orientati al benessere della persona e della comunità.
Partiamo dal Titolo ed in particolare, la parola Perfezione.
Il Significato di Perfezione
In tibetano si scrive:
ཕ་རོལ་ཏུ་ཕྱིན་པ་ pha rol tu phyin pa
Parola che traduce il sanscrito “pāramitā” che significa “passato dall’altra parte”. Anche tradotto come Perfezione.
In realtà Perfezione, per come siamo abituati a utilizzarlo comunemente, non consente di comprendere a pieno il significato di questa parola.
In modo letterale significa qualcosa tipo: Raggiunta l’altra riva del fiume, nel senso di colui o colei che è riuscito ad attraversare il processo di realizzazione interiore, appunto attraverso il perfezionamento delle 6 pratiche. Un processo esperienziale.
Mi piace molto questo approfondimento perché restituisce a questo insieme di qualità, una prospettiva dinamica e graduale, che è un “attraversare”, un “diventare”, uno sperimentare progressivo verso una maggiore consapevolezza e crescita.
Le premesse per partire:
🔸Non sono obiettivi ma sentieri nei quali, passo dopo passo, fatica dopo fatica scopriamo qualche pezzo in più di noi
🔸Le qualità non sono “magliette” che, una volta comprese concettualmente, possiamo “indossare”. Occorre stimolare un movimento interiore.
🔸Intraprendere un percorso ispirato a queste qualità significa mettersi in gioco e non limitarsi a copiare comportamenti
🔸E’ utile partire da come risuonano con i nostri modelli abituali, individuando ed entrando in contatto con le nostre resistenze. Osservare le nostre difficoltà nello stare con queste parole piuttosto che decantarne le virtù.
🔸Esistono moltissime liste di qualità (sono come le mille facce di uno stesso diamante) , l’importante è chiarirsi bene sui contenuti e sugli scopi (per scoprire poi che sono tutte collegate)
Saggezza e Metodo e le sei perfezioni
Saggezza e Metodo sono come ali che sostengono il viaggio personale della crescita interiore.
Nella tradizione tibetana ci sono appunto 6 parole che aiutano a focalizzarne ulteriormente le componenti. Ma nelle parole bisogna entrare.
Generosità, Etica, Perseveranza, Pazienza, Concentrazione, Saggezza.
Conoscere una parola (una qualità) con le sue definizioni, non ci permette automaticamente di comprenderne i significati e ancora meno di sentire quei significati nella nostra esperienza.
Occorre contatto, sperimentazione, confronto continuo.
E non parlo di meccanica applicazione di comportamenti esterni convenzionalmente riconosciuti come aderenti a questa o quella qualità.
Parlo di ascolto e dialogo sincero con sé per fare emergere le nostre resistenze e risorse: dalla relazione con le difficoltà di fronte alle quali queste parole ci portano.
L’utilità di queste parole
Ci sono moltissime liste di qualità che navigano per la rete inseguite da ammiratori e detrattori.
A volte appartengo al gruppo dei primi perché amo le parole e il processo di sintesi ed espansione dei significati.
A volte appartengo al gruppo dei secondi se queste liste restano in superficie tentando di mascherare lo sfondo.
Quando diventano utili per me queste parole?
🔸Quando smetto di considerarle obiettivi o comportamenti
🔸Quando smetto di descrivermi quanto sono “belle buone”
🔸 Quando ne valuto concretamente la funzionalità
🔸 Quando scelgo con maggiore consapevolezza quali comportamenti sostenere e quali abbandonare
Un primo sguardo alle qualità
Le parole di Metodo e Saggezza sono quelle che vengono chiamate “le sei Perfezioni”
🔸Generosità
Riconoscere l’interdipendenza e, spostare il focus dal nostro ego verso l’altro. Partecipare nutrendo la relazione senza aspettative. Donare (anche conoscenza, protezione e cura)
In termini di impatto ed immediatezza, mi vengono in mente poche altre qualità così creative come la #Generosità.
Dare. Non importa quanto: prendersi cura del bisogno degli altri.
Con equilibrio. Dare. senza aspettarsi nulla in cambio produce gioia, avete notato ?
Persino le nostre parti più egoiche non si azzardano a proferire verbo quando ci rendiamo conto di quanto ci faccia sentire appagati il gesto del donare disinteressato.
Svuotati da ogni interesse personale. In una azione dedicata all’altro, che non annienta se stessi e nutre entrambi.
Interdipendenza, Relazione reciproca. (Leggi l’articolo Relazione e Interdipendenza)
Il requisito di donare “senza aspettarci nulla in cambio” (comprese le compensazioni ai nostri sensi di colpa o alle nostre dipendenze dalle attenzioni altrui) è fondamentale per considerare l’azione generosa: e noi lo sappiamo bene quando tutte le condizioni sono presenti e ci sentiamo pacificati.
Non semplice questa generosità. E’ un sentiero .
Questa è la parola utilizzata nella tradizione tibetana per “Generosità”
སྦྱིན་པ་ (sbyin pa)
Traduzione della parola sanscrita “dana”
Significa Dare, Donare.
In alcuni casi anche aggiunta, aumento.
Nella filosofia Buddista, possiamo individuare tre divisioni
- Uno: Donare materiali
- Due: Donare saggezza, conoscenza
- Tre: Donare protezione dalla paura
Ogni volta che rileggo la terza voce , mi sembra sempre di ritrovare un tesoro nascosto, se penso al beneficio che otteniamo quando qualcuno ci aiuta a ridurre le nostre innumerevoli paure e a donarci un po’ più di serenità.
Non serve essere ricchi per essere generosi, sbaglio ?
Un modo pratico per sperimentare la generosità , ad esempio, è l’economia del dono (leggi il nostro articolo su “innescare il dare”) offrire le proprie capacità o , le proprie attenzioni o il proprio tempo in cambio di nulla, ma non gratuitamente: semplicemente proponendo alla persona di ricambiare il dono con in suoi mezzi verso un’altri che hanno bisogno.
Così la vostra piccola consulenza offerta, allenando la catena e dopo molti passaggi, potrebbe trasformarsi in un piccolo supporto per una commissione in favore di qualcuno in difficoltà.
È una energia che viaggia nell’impegno e nella responsabilità individuale, di propagare generosità e gratitudine nella comunità, attraverso azioni e impatti concreti.
Inoltre è un modo per conservare e propagare il valore di ciò che facciamo: non esiste nulla di gratis. Esistono solo interruzioni nella catena del dare che si trasformano in privilegi e assorbono tutta la potenza creatrice.
Per questo la mattina è molto importante l’attenzione alla gratitudine, a tutta l’energia del dare ricevuta e che potrà essere liberata.
Non servono grandi gesti, a volte è sufficiente conservare viva quella intenzione di donare nei nostri gesti quotidiani e nel nostro modo di porci in relazione.
🔸Etica
Avere chiari i propri valori, le proprie intenzioni e manifestarli con congruenza attraverso pensieri, parole e azioni. Scegliere la propria disciplina (cura continua di se’)
L’etica è prendersi cura del modo col quale i nostri valori, aspirazioni e intenzioni diventano azioni. Anche questo elemento vive nella #relazione (con se stessi e con gli altri.)
Un altro elemento alla base della #relazioneconsapevole è l’#etica che, come una bussola e un #metodo, ci permette di riconoscere e mantenere allineati quotidianamente le nostre azioni, pensieri e parole con i nostri valori.
L’etica è quella modalità di condotta che scelgo personalmente per manifestare la mia congruenza e responsabilità.
Più che una “morale” esterna statica e acquisita come assunto per rispondere a convenzioni sociali o credenze, penso sia importante riflettere nell’etica la nostra consapevole e continua esperienza e ricerca delle azioni concrete che generano impatto positivo, rinunciando al tempo stesso ai comportamenti che riconosciamo come non funzionanti.
Ecco che L’etica diventa parte stessa della relazione nel dialogo continuo fra valori e sistemi di riferimento individuali e delle altre persone, nella #comunità.
L’etica non è un rigido gendarme che ci congela e non è uno scopo.
E’ un mezzo utile per realizzare le aspirazioni. Uno strumento di attenzione e osservazione. Cura.
Riguarda il metodo , il modo concreto con il quale facciamo le cose che ci portano ai nostri obiettivi.
Penso sia importante chiedersi quotidianamente quali sono in nostri valori e quali azioni concrete metto in pratica per dare consistenza ad essi.
Come di consueto accompagno questi temi con il supporto delle parole provenienti dalla filosofia e tradizione buddista tibetana
(Una delle sei perfezioni (trovi un articolo in merito nei commenti))
ཚུལ་ཁྲིམས་ tshul khrims
Questa parole traduce il significato della parola Sanscrita Shila che indica un codice di condotta che è in linea con principi.
Viene e spesso associata alle due parole Disciplina (inteso come scelta e cura del metodo) , e Etica (che richiama appunto i valori e i principi che muovono le nostre azioni)
🔸Perseveranza Entusiastica
Sostenere con energia ed entusiasmo le difficoltà del lungo cammino. Continuando a cercare.
Perseveranza ed energia del movimento: entusiasmo
Perseveranza Entusiastica . Una qualità molto importante nei percorsi di consapevolezza e di sviluppo personale.
In particolare, amo molto come questo concetto viene sviluppato nella tradizione indiana e tibetana. Oltre il richiamo alla pura e semplice “determinazione ad affrontare gli ostacoli nonostante le difficoltà” , si restituisce alla parola perseveranza l’energia del movimento, della motivazione . L’entusiasmo
Questa è la parola tibetana (quella che vedete anche nella foto):
བརྩོན་འགྲུས་. (Brtson ‘grus)
È la traduzione della parola sanscrita “viryam” che vuole trasmette il senso di “applicazione energica”.
La perseveranza non come un “sacrificio faticoso” ma come una applicazione energica.
Nella tadizione tibetana viene associato al termine “perseveranza entusiasta” e ha 3 connotazioni:
🔹lo sforzo è l’opposto della pigrizia ed è rivolto all’ottenimento di un risultato
🔹 la meta verso la quale è indirizzata sottende un impatto e una qualità positiva
🔹lo sforzo è compiuto con vigore ed entusiasmo
Include la scelta della continuità nella azione.
Penso sia la necessaria premessa per molte altre competenze e abilità.
Tradizionalmente ci son quattro “aree” da sviluppare per sostenere la perseveranza
🔸 lo sviluppo della aspirazione
(Ho chiaro il mio scopo e il mio desiderio intenso di impatto?)
🔸 lo sviluppo della fermezza
(Ho scelto l’azione e di portare a compimento il mio intento, consapevole delle difficoltà?)
🔸 lo sviluppo della gioia
(So riconoscere la gioia nel agire verso quell’intento così vicino alle mie aspirazioni?)
🔸 lo sviluppo dell’abbandono
(Riesco a riconoscere quando sono stanco e a fermarmi per recuperare le energie per dare sempre il mio contributo migliore ?)
Come sempre, parole e significati soddisfano al massimo il nostro intelletto. Ma è l’esperienza diretta e lo scontro con le difficoltà a rendercela gradualmente sempre un po’ più compresa.
🔸Pazienza
Accogliere e stare insieme alle difficolta senza rassegnazione ma trovando la forza di scegliere come confrontarci con esse.
🔸Concentrazione
Prendersi cura della propria mente e della possibilità di riuscire a indirizzarla nella direzione che scegliamo senza farci distrarre dalla confusione.
[Sviluppare una solida concentrazione consente di calmare la mente e focalizzare l’attenzione: serve pratica e metodo]
Nei percorsi di facilitazione integriamo spesso delle pratiche di meditazione perché la concentrazione è uni dei punti di partenza per attivare la consapevolezza (in qualsiasi tipo di processo): se la mente sfugge irrequieta dietro ogni pensiero di passaggio, difficile portare l’attenzione necessaria per innescare un cambiamento.
Quindi la parola che vi porto oggi dal tibetano è
བསམ་གཏན་
(bsam gtan)
Si traduce come “assorbimento meditatitivo”
Anche semplicemente #concentrazione
E’ uno stato della mente nel quale si è in grado di focalizzare la propria attenzione in modo mirato su qualsiasi oggetto (fisico o mentale) senza vagabondare altrove.
(E’ la traduzione della parola sanscrita Samadhi)
Parlando di #relazione la concentrazione è una porta molto importante la #mindfulness consente di aprire verso la possibilità di riappropriarsi della abilità e responsabilità di osservare e comprendere le proprie abitudini, i pregiudizi, le interpretazioni: la possibilità di scegliere le nostre azioni invece che abbandonarci alle reazioni e agli automatismi
La distrazione è uni stato molto frequente e dominante se non ci impegnano con #metodo ad allenare la concentrazione.
Oltre alla relazione, l’assenza di concentrazione ci impedisce di essere presenti con continuità ed efficacia nelle attività che facciamo conservando una mente calma.
Quindi tre benefici al volo che derivano dal coltivare una concentrazione sempre più profonda e stabile
- Portare e mantenere la nostra attenzione sugli elementi che influenzano la relazione
- Conservare l’attenzione in modo continuo quando si esegue qualsiasi attività con mente calma e
- Riuscire essere costantemente presenti nell’ascolto dell’altro.
🔸Saggezza
Ascoltare, riconoscere e riuscire a scegliere ciò che va coltivato e ciò che va abbandonato.
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