Ecco una breve riflessione sul confine fra Formazione e Facilitazione per raccontarvi il nostro approccio.
Uno dei primissimi temi che insieme a Giovanni abbiamo affrontato nella progettazione delle attività di MindfulNetLife è stato quello di esplorare e scegliere con quali modalità accompagnare i processi di cambiamento e di apprendimento.
Anticipiamo subito, ma tanto lo immaginerete, che in questa scelta , ha giocato un ruolo fondamentale la nostra contaminazione con le pratiche di Consapevolezza e il concetto di Relazione
L’esperienza con la formazione tradizionale
Arriviamo tutti, più o meno , da numerose e svariate esperienze come utenti della formazione.
Parliamo prevalentemente della formazione tradizionale in azienda (e nelle organizzazioni in generale).
Quello che abbiamo constatato noi, è che troppo spesso ci siamo trovati a subire fredde secchiate di nozioni, concetti e suggestioni.
(nota bene: Lo abbiamo fatto o lo facciamo ancora in molti , compresi noi.)
Ci hanno spiegato cosa è utile fare, ci hanno dato le giustificazioni scientifiche del caso e ci hanno convinto in modo razionale (e spesso anche molto bene)
Ultimamente , la “secchiata” viene anche tiepidamente riscaldata da qualche estemporanea escursione emozionale per amplificare di un po’ l’impatto esperienziale ma con solo temporanei risultati di coinvolgimento.
Tutto ciò accade, nella passiva speranza che qualche traccia del “corso di formazione” possa resistere al rapido processo di asciugatura ed evaporazione imposto del tempo, e finire magicamente e automaticamente nel repertorio delle nuove abitudini. Nella scatola delle nuove competenze.
Ma, sappiamo tutti che c’è un Ma… Questa cosa non succede così frequentemente a parte i casi di individuale e nobile spirito di iniziativa ed approfondimento.
Nelle nostre esperienza, non sono praticamente mai successe alcune cose:
🔸nessuno ci ha mai chiesto di partecipare attivamente al processo di sviluppo e maturazione dei contenuti
🔸nessuno ha mai partecipato attivamente al nostro PROCESSO dell’ apprendere, andando oltre il confine del contenuto.
🔸 nessuno ci ha mai accompagnati ad esplorare l’esperienza nel contatto diretto, applicato e contestualizzato con le nuove nozioni.
Viene tutto lasciato alla buona volontà del partecipante o alle “forzature comportamentali” caldamente suggerite dagli ambienti nei quali si da per scontato che : cosa insegnata = cosa imparata. Ma non è Così.
Quindi “Facciamo” quello che ci hanno insegnato ma non ci preoccupiamo di “Diventare”, di cambiare ed “Essere nuovi “ nel agire, comprendere e comportarci.
Formazione e Facilitazione: Cosa possiamo fare ?
Sia chiaro, non è colpa di nessuno e certamente non è un problema a di mancanza di competenze , semplicemente abbiamo dato continuità ad un modello consolidato di modalità didattiche (che probabilmente si adattava anche a esigenze del passato). Non ci siamo mai presi troppo la briga di rivederle e adattarle . Abbiamo “erogato” anche noi moltissime formazioni in questa maniera. Forse oggi possiamo provare a rimettere mano a questi concetti insieme.
Da queste riflessioni, abbiamo provato a individuare un approccio per superare questi limiti restituendo alla formazione maggiore potenza di impatto.
Ovviamente questa ricerca , è anch’essa un processo dinamico, un lavoro di continua sperimentazione, osservazione e rivalutazione. Un processo in movimento (e dal nostro punto di vista del tutto coerente con il processo del continuo cambiamento col quale stiamo cercando di stare ala passo)
Pensiamo che il punto più importante sia quello di spostare il punto di osservazione nella formazione e nello sviluppo in generale DAL CONTENUTO VERSO IL PROCESSO dell’imparare e del Cambiamento
Cercare di non “salire in cattedra” ma percorrere lo stesso sentiero che attraversano i partecipanti, condividendo costantemente la scoperta dell’incontro fra concetto ed esplorazione pratica e lasciando la possibilità di innesco di differenti scenari di sviluppo e direzione.
Scegliere di non limitarsi ad “insegnare” ma diventare facilitatori del processo fino alla autonomia nel riuscire ad evolvere nella continua sperimentazione della competenza.
La Facilitazione in tre Passi
Posiamo immaginare (ma senza vincolarci troppo a modelli rigidi e statici) di riassumere in queste 3 passi il processo di Formazione e Facilitazione
1 – incontro
In questa fase si incontrano intorno al tavolo persone, esperienze, facilitatori, nuove competenze allo scopo di familiarizzare in modo partecipativo con i concetti e collaborando attivamente all’approfondimento. Riconoscendo al tempo stesso e condividendo i bisogni di sviluppo in modo autentico, curando la dimensione di avvio del gruppo di apprendimento.
Domande importanti: Perchè ho bisogno di imparare ? Cosa mi serve? Quali risorse ho a disposizione ? Quali Resistenze ci sono al cambiamento (in me e nel gruppo) ?
Alcuni punti chiave: Persona, Gruppo, Bisogni
2- sviluppo
In seguito alla suggestione innescata dall’incontro, inizia il vero e proprio lavoro di facilitazione.
Attraversando in modo esperienziale il contatto con le nuove competenze per attivare un livello di comprensione più profondo , abilitare il cambiamento delle abitudini e la possibilità di contestualizzare nel proprio ambito di lavoro. Parallelamente occorre cominciare ad abituarsi a spostare l’attenzione oltre ai contenuti, soprattutto sulla capacità di essere consapevoli del PROCESSO di apprendimento. Riuscire ad entrare in contatto con la dinamica del cambiamento è probabilmente la più preziosa delle competenze: ci permette di osservare realmente ciò che ci succede mentre impariamo e scegliere lucidamente le azioni più idonee alle nostre modalità e ai nostri bisogni. Osservare il “come avviene” in una dinamica di Relazione fra la capacità di fare emergere le domande e la possibilità di generare risposte.
Domande importanti: Cosa mi serve per sperimentare ? Come trovo ciò che mi serve? Quali strumento ho a disposizione per osservare e affrontare le difficoltà ? Quali sono le motivazioni sulle quali posso contare per dare continuità al processo ? Che ruolo ha il gruppo nel processo ? Cosa metto a disposizione e cosa prendo dal gruppo ? Come alleno l’osservazione del processo di apprendimento ? Cosa mi accade mentre imparo?
Alcuni punti chiave: Esperienza, Processo, Gruppo, partecipazione, contestualizzazione, Facilitazione, sperimentare , nuove abitudini, disciplina
3- sostegno
Il lavoro di attenzione al Processo attivato dai passi precedenti deve poi essere portato ad una maturità che ne consenta il sostegno e la manutenzione in modo autonomo . Il Contenuto in questa fase passa definitivamente in secondo piano, il Processo diventa il centro di attenzione.
Il Processo è il manifestarsi della relazione continua fra l’insieme di cause, condizioni e i risultati, nella dinamica del cambiamento.
Dalla facilitazione si comincia a questo punto a passare verso modalità di supervisore di una dinamica di auto-sviluppo completamente in mano all’individuo e al gruppo . La Persona è supportata da una comunità (il gruppo) abilitata al sostegno reciproco ed alla intervisione in caso di difficoltò e per il confronto continuo.
Lo Sviluppo diventa il risultato della consapevolezza della relazione e il contatto con i nostri bisogni, con la possibilità di osservare il presente e con le azioni che scegliamo. Tutto questo nella relazione col gruppo.
Domande importanti: Sono in contatto col processo del mio sviluppo, e dove mi trovo io ? Quanto sono consapevole delle Relazioni cause-effetto ? Quali azioni scelgo per contribuire alle cause e condizioni che generanno i prossimi risultati ? Come ascolto e supporto i miei bisogni e quelli del gruppo ?
Alcuni punti chiave: Processo, Relazione, Consapevolezza, Intervisione, Supervisione, Autonomia
Forse una risposta ad alcune esigenze emergenti
Questo argomento non è solo molto interessante e fatto di continua sperimentazione, confronto, osservazione, revisione, ma anche molto importante nel tentativo di cercare di incontrare alcune esigenze che sono sempre più evidenti e che riguardano lo sviluppo e la formazione e la società:
- La possibilità di aumentare l’impatto della formazione sulla capacità dei partecipanti di ottenere concrete e stabili competenze nuove
- L’urgenza di innescare le abilità per rimanere in contatto con il cambiamento continuo
- La necessità di impostare basi solide per i processi di formazione continua
- L’opportunità di integrare le necessità sviluppo e formazione con le potenzialità della crescita umana ( in un processo evolutivo individuale e sociale)
- La necessità di rendere autonomi Individui, gruppi e comunità nelle capacità di rinnovarsi costantemente
- …
Formazione e Facilitazione
Abbiamo sviluppato queste idee partendo dalla nostra esperienza personale e dalla sperimentazione in diversi gruppo.
Le logiche della relazione consapevole (leggi cos’è la relazione consapevole) e del Mindfulness Counseling (leggi cos’è il mindfulness counseling) abbiamo scoperto essere molto utili per rendere l’apprendimento un vero e proprio processo di trasformazione ed evoluzione concreto e continuo che parte dall’interno. Dal contatto con i bisogni e della relazione consapevole col presente.
Per concludere abbiamo parlato del della rilevanza della formazione evidenziando il contesto di crescita umana e sociale (al quale noi scegliamo in modo molto esplicito di dare la assoluta precedenza), ma risulta evidente come questo stato di predisposizione alla continua evoluzione, generi impatto diretto anche sulla efficacia e sulla possibilità di assicurare un concreto ritorno sugli investimenti di formazione. Le Persone hanno la reale possibilità di crescere e di sviluppare le abilità per realizzare i propri scopi.