Gli strumenti per attraversare il Conflitto, Consapevolezza e Dialogo

Incontriamo il conflitto in ogni momento della relazione. In ogni relazione:
Un diverso punto di vista, obiettivi divergenti, gusti, opinioni …

Tendiamo ad Evitare

La maggior parte delle persone con le quali mi sono confrontato su questo tema mi ha riportato una tendenza ad evitare il conflitto, per i motivi più diversi.

Per quieto vivere, perché “sembra brutto”,

perché “non voglio sembrare violento o aggressivo”,

perché “in fondo non mi interessa”,

per paura delle conseguenze, perché “non abbiamo mica un conflitto tra di noi”.

Il Conflitto però non ci sta sta ad essere evitato, ignorato o addirittura negato, il conflitto vuole essere ascoltato, vuole che ci si prenda cura di lui.
Avete presente un bambino che chiede attenzione e non la ottiene?
Magari sceglie di fare i capricci, “diventa dispettoso”.

L’escalation fino alla rottura

Aumenta il livello fino a che non reagiamo e spesso, presi dalla agitazione della situazione, lo facciamo nel modo meno efficace, magari con una bella punizione.
Così fa il conflitto, se non ce ne curiamo; “alza la voce” e diventa prima doloroso e poi violento.

A quel punto continuare ad evitarlo può portare alla rottura della relazione e, allo stesso tempo, potremmo non essere in grado di gestirlo senza incrementare ulteriormente il livello di violenza.
Il primo obiettivo dovrebbe essere quindi quello di familiarizzarci con il conflitto per essere in grado di intercettarlo prima che il suo livello diventi troppo alto per la nostra capacità di prendercene cura e poi trovare dentro di noi le risorse per attraversarlo serenamente.

 

Mezzi abili : Consapevolezza e Dialogo

Nella mia esperienza questo si può ottenere attraverso due “mezzi abili”:  consapevolezza e dialogo
La consapevolezza per essere sempre presenti alle nostre emozioni ed ai nostri bisogni cosi come alle emozioni ed ai bisogni degli altri (Leggi L’articolo cos’è la consapevolezza e Leggi la definizione di Relazione Consapevole)
Il dialogo, come attività volta a condividere e non a convincere, praticata con apertura e disponibilità, per restare nella relazione pur nella distanza e nella contrapposizione delle opinioni e delle idee.

In poche parole per essere sempre in contatto con l’interdipendenza che lega tutti gli esseri. (puoi leggere il nostro articolo sulla interdipendenza)
Bisogna volerlo, e allo stesso tempo volerlo non basta, bisogna sperimentare, allenarsi, farsi molli e disponibili al cambiamento come creta lavorata ed essere disponibili a stare con l’incertezza, guardando ed ascoltando davvero sia gli altri che sè stessi e muovendosi con il flusso di quello che viene comunicato.

Attraversare il Conflitto , in buona compagnia

Da alcuni anni la mia vita ha incontrato questi temi e l’impatto è stato trasformativo in un modo che non avrei nemmeno immaginato.
Attraverso percorsi che passano per la comunicazione nonviolenta (scopri Cos’è la comunicazione nonviolenta)  di Marshall Rosemberg (CNV), il Mediate Your Life di Ike Lasater (percorsi nei quali sono stato meravigliosamente accompagnato da Giovanna Castoldi, Massimo G. Pittella e tanti altri), ho incontrato la pratica dei Cerchi Rigenerativi che esploro e cerco di praticare seguendo il lavoro che Dominic Barter porta avanti da oltre 25 anni prima nelle favelas di Rio de Janeiro, lavorando con quelle che noi chiamiamo le Gang del Narcotraffico e che chiamano se stesse “il Movimento”, poi nelle istituzioni del Brasile (sia in ambito di istruzione che giudiziario) e da molto tempo in oltre 50 paesi in tutto il mondo, favorendo ovunque la costruzione di sistemi dialogici di giustizia da parte delle comunità.

Sempre cercando di diffondere in ogni luogo delle pratiche che seguano quella che lui chiama la “fiammella del dialogo” e che siano in grado di stimolare la costruzione di sistemi di giustizia che rispecchino il Genius Loci, lo spirito del luogo (inteso come comunità) solo assecondando il quale si possono ottenere sistemi che non siano imposti dall’esterno e che, per loro natura, siano essi stessi soggetti alle regole della trasformazione dialogica adattandosi alle esigenze ed ai bisogni che sorgono a mano a mano che si manifestano.

 

L’importanza di Raccontare

Perché parlare di Dominic Barter e dei cerchi rigenerativi in un post sul sito di una azienda, seppure strutturata come una Società Benefit (Scopri il perché della nostra scelta come società Benefit)?
Perché il nostro scopo è prenderci cura della relazione ed il conflitto ne è parte essenziale e perché, se solo alzassimo lo sguardo dalla routine quotidiana e lasciassimo da parte le nostre convinzioni e credenze (ancora il dialogo anche se solo interiore) potremmo vedere come il mondo intorno a noi stia cambiando.
Il movimento delle Società Benefit e delle BCorp sempre più vivo e diffuso, aziende che sperimentano anche  le logiche della sociocrazia o della olocrazia come base della loro organizzazione, la sempre maggiore attenzione a metodologie di facilitazione nella presa di decisioni anche in ambito aziendale, il fenomeno della Great Resignation (come è stato definito negli Stati Uniti l’aumento sempre maggiore di dimissioni volontarie da lavori stabili che garantivano buon posizioni pur in assenza di alternative migliori e che sta colpendo anche le zone più ricche di Italia Veneto e Lombardia in primis), tutto questo ci fa pensare che sia giunto il momento per poter parlare anche in contesti organizzativi di sistemi di giustizia e di comunità che creano in modo distribuito e autonomo i propri modelli di attraversamento dei conflitti, magari imparando qualcosa dagli adolescenti di Rio de Janeiro e da come hanno imparato a rapportarsi tra loro.

(Leggi il racconto del nostro progetto Giraffe in Classe)

Sostenibilità, Gentilezza e Concretezza

Sembra che tra i temi più ricorrenti in questo periodo ci siano la sostenibilità e la gentilezza (Ecco cosa intendiamo per Gentilezza e perché la leadership gentile non è soltanto  cortesia)
Pur mantenendo la connessione con i principi ispiratori, crediamo che questi temi debbano scendere dall’empireo dei massimi sistemi ed essere calati nella quotidiana realtà di ciascuno di noi, perché ognuno di noi si confronti con la propria capacità di agire ed incidere sul mondo ed allora la sostenibilità non può che passare attraverso le relazioni e la capacità di attraversare l’esperienza quotidiana del conflitto e la gentilezza non può restare una parola vuota utilizzata a volte proprio per evitare il conflitto, ma deve tornare ad essere una qualità del cuore.

 

 

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